• Torre Campanaria dell’XI sec. a Torre Orsaia. Sulle pareti dell’ampio corridoio voltato a botte che la attraversa sono esposti gli emblemi di alcuni vescovi che dimorarono a Torre Orsaia ed il monumentale stemma del Palazzo Vescovile
  • Chiesa di Santa Maria Assunta a Tortorella, che conserva la cappellina settecentesca con le reliquie di San Felice Martire. Alla chiesa appartiene la splendida croce professionale in argento sbalzato (oggi al Museo Diocesano di Policastro Bussentino)
  • Complesso criptologico del Monastero di Sant’Angelo in Pittari e di San Michele Arcangelo a Caselle in Pittari. Antichissime testimonianze di un santuario italo-greco, presso il cui cenobio, si racconta, visse San Fantino
  • Museo Diocesano di Policastro Bussentino a Santa Marina, che preserva opere di notevole valore artistico e storico, tra cui uno splendido crocifisso in avorio di gusto fiammingo; dipinti, paramenti e suppellettili d’argento
  • Chiesa di Santa Maria della Croce a Santa Marina, aperta su una spianata, da cui si gode un incomparabile panorama marino. La chiesa presenta un altare maggiore in stucco policromo, che si articola in due registri: quello superiore, con figure di cherubini e quello inferiore con fastosi trionfi di ghirlande e frutti a rilievo, simboli della Passione e Resurrezione di Cristo
  • Chiesa di San Nicola di Bari ad Ispani, eretta verso la fine del ‘300. Vi è custodita una scultura in malta e pietre, raffigurante la Vergine col Bambino
  • Chiesa di Santa Maria della Stella a Casaletto Spartano, con archi di piperno cinquecenteschi posti a sinistra dell’unica navata. Di assoluto interesse un dipinto murale ubicato nella prima cappellina a destra raffigurante la Deposizione dalla Croce
  • Torre Pretosa a Vibonati, costruita nel 1595. Cessato il pericolo turco, servì anche come cordone sanitario contro la terribile epidemia di peste nel 1656. Nel secolo successivo, insieme con le altre torri, servì come nascondiglio di armi e di cospiratori cilentani nei moti del 1828. Durante la seconda guerra mondiale, inoltre, costituì la sede dell’appostamento di soldati italiani e tedeschi
  • Museo Etnografico a Morigerati, ordinato intorno alla collezione privata di Clorinda e Modestia Florenzano. In esso sono esposti oltre 250 utensili e manufatti connessi al lavoro rurale ed artigianale. Di particolare rilievo è la sezione dedicata alla Cereria di Morigerati, che produceva oggetti devozionale ed ex voto
  • Palazzo Bifani a Torraca, che ospita un interessante Fondo Librario appartenuto ad Achille Bifani, con pregevoli manoscritti di intellettuali meridionali dell’Ottocento
  • Torre dell’Osservatorio Meteorologico a Sapri, di gusto neo-medioevale e decorata, al di sotto delle merlature, con le effigie in ceramica dei grandi uomini di scienza

Storia...

Secondo un’interpretazione di origine naturalistica il nome Bussento sarebbe derivato dal bosso, arbusto tipico della vegetazione riparia locale, dal legno durissimo e pregiato, ideale per la fabbricazione di strumenti musicali a fiato.

Le terre del Bussento furono zona di passaggio e di millenari stanziamenti. Suggestivo balcone sul Mediterraneo, l’area costituiva un antico crocevia di rotte marittime e terrestri.

Il territorio bussentino ha ospitato Greci e Romani, i monaci basiliani provenienti dall’Oriente, Longobardi e Normanni; la zona preserva le memorie di una secolare feudalità e le altissime testimonianze patriottiche dei moti risorgimentali.


Economia...

 

Nell’intera Valle del Bussento domina incontrastata la coltura dell’ulivo di qualità pisciottana, da cui si ottiene l’Olio del Cilento a denominazione di origine protetta, dal colore che varia dal verde al giallo paglierino più o meno intenso, dall’odore fruttato medio-leggero e dal sapore fruttato con media o debole sensazione di amaro e di piccante.

Molto diffuso è anche il pesce azzurro, ricco di sali minerali e vitamine, altamente digeribile, elemento essenziale per una sana dieta. Ancora con metodi tradizionali avviene la lavorazione delle carni suine per realizzare salsicce, soppressate, prosciutti e capicolli.

Tra le ricette tipiche, famosa è la “cimardola”, piatto a base di ortaggi (pomodori, melanzane, zucchine e patate) conditi con olio e sale. Particolarmente rinomati sono i fichi secchi, uno dei prodotti più rappresentativi del Bussento, preparati in vari modi.

Tipica delle colline del Bussento è la mozzarella nella mortella, che sposa armonicamente il gusto tipico della mozzarella di vaccino con le note aromatiche del mirto. Fra i prodotti caseari di maggior pregio dell’area vanno ricordati formaggi pecorini e caprini, accompagnati da ottimo vino Cilento Doc.

 

testi: Stefania Maffeo

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